Una volta decisa la zona del corpo e il disegno da farsi tatuare, una delle decisioni più incombenti davanti a cui un amante dei tatuaggi potrebbe trovarsi è se farsi realizzare un tatuaggio in bianco e nero o optare per un tatuaggio colorato. Mentre i primi richiamano più la tradizionale arte dei tatuaggi e una dimensione “rituale” nell’ambito della quale questi erano realizzati esclusivamente con colori scuri, dal nero al blu notte, un tatuaggio colorato può essere una grande prova di creatività, specie se a realizzarlo è un bravo tatuatore.
Il soggetto ideale per un tatuaggio colorato
Se state pensando di farvi realizzare un tatuaggio colorato, però, dovreste considerare che qualunque disegno si adatta, potenzialmente, a essere realizzato con inchiostri colorati, sfumature, ombreggiature. Potete decidere, insomma, di farvi realizzare un tatuaggio colorato a tema floreale o animale (tra i “must” in questo caso ci sono rondini e pappagalli), ma persino per una scritta o un tribale potreste scegliere toni brillanti e colori accessi. Certo, non va dimenticato che alcuni “stili” si adattano più e meglio alle esigenze di un tatuaggio colorato. I tatuaggi della old school, per esempio, sono noti per l’abbondanza di colori vivaci anche se un po’ “piatti”; allo stesso modo anche la new school predilige il colore ma “pieno”, completo di sfumature e ombreggiature. Tradizionalmente anche il tatuaggio giapponese (l’irezumi) fa abbondante uso dei colori simbolo del paese.
Tatuaggio colorato: cosa c’è da sapere
Qualunque “stile” scegliate per il vostro tatuaggio colorato, comunque, vale la pena chiarire prima alcuni aspetti fondamentali per la realizzazione, la buona riuscita e la cura del vostro tatuaggio.
Prima regola: scegliere bene il tatuatore
Come prima “regola” vale, sempre, la scelta accurata del tatuatore. Rivolgersi al proprio tatuatore di fiducia o, se è la prima volta, chiedere consiglio a chi ha già avuto esperienze simili è l’unico modo per assicurarsi una perfetta riuscita del tatuaggio. Se per di più è esperto in tatuaggi colorati, il vostro tatuatore potrà darvi utili consigli sulle tonalità da scegliere, il disegno migliore, la zona del corpo più adatta al vostro tatuaggio, etc.
Un tatuaggio colorato in tutta sicurezza
Professionalità è sinonimo tra l’altro di sicurezza, indispensabile per la salute di chi sceglie di farsi un tatuaggio. La qualità degli inchiostri nel caso di un tatuaggio colorato è di fondamentale importanza. I tatuatori, oggi, sono obbligati per legge a utilizzare inchiostri testati e che riportino sull’etichetta le componenti principali. La concentrazione di sostanze tossiche e potenzialmente nocive, così, è mantenuta a livelli minimi. Chi sceglie un tatuaggio colorato, però, dovrebbe fare particolare attenzione a eventuali allergeni come nichel e cromo utilizzati per il rosso e il verde o il cobalto usato per il blu.
Quanto dura un tatuaggio colorato?
Sempre a proposito di qualità degli inchiostri, non va dimenticato poi che essa incide sulla “durata” di un tatuaggio colorato. Tutti i tatuaggi, infatti, sbiadiscono al contatto con la luce, l’acqua, le sostanze detergenti. Per un tatuaggio colorato, però, ciò è più evidente, soprattutto se le tonalità utilizzate sono già molto chiare. Per questo può rendersi indispensabile ripassare più spesso un tatuaggio colorato.
Quanto costa un tatuaggio colorato
Uno degli altri fattori che crea perplessità sul tatuaggio colorato è, in genere, il costo. A seconda della quantità di colori, infatti, un tatuaggio colorato può costare fino a tre volte di più di uno monocromo delle stesse dimensioni. Tutto dipende dal fatto che le boccette di colore sono monouso e, anche se ancora piene, una volta aperte per un cliente non possono essere riutilizzate su un altro per questioni igieniche (il colore viene a contatto con l’ago che, altrimenti, potrebbe essere veicolo di infezioni e simili).
Quanto fa male un tatuaggio colorato?
Se siete spaventati da dolore, poi, dovreste tenere in considerazione che la seduta per un tatuaggio colorato può durare notevolmente di più. Almeno, non in termini di lavorazione effettiva ma in termini di pause, cambio aghi, inchiostri, etc. Per quanto il dolore sia “quantitativamente” lo stesso, insomma, dovrete fare i conti con una sensazione prolungata nel tempo.