Tatuaggi e malattie sono due parole che spesso vanno di pari passo. In merito alla questione, però, esistono idee molto contrastanti: da una parte abbiamo chi nega del tutto la correlazione, dall’altra abbiamo chi crede che i tatuaggi siano estremamente pericolosi e che il rischio di malattie sia altissimo. Fra queste due posizioni non ne esiste una che sia assoluta o giusta perchè entrambe sono generaliste e troppo estreme. Oggi, in questo articolo, cercheremo di fare chiarezza su questa delicata questione.
La correlazione fra tatuaggi e HIV o AIDS esiste, è inutile negarlo. Anche i più grandi appassionati sanno che ci possono essere dei rischi. Tuttavia, seguendo alcune semplici regole dettate dal buon senso e dall’informazione, è possibile azzerare del tutto il rischio.
Le leggi
In Italia la normativa che regola l’esecuzione dei tatuaggi è ferrea. Gli studi devono mantenere un certo standard di igiene e devono seguire alcune norme per poter rimanere aperti al pubblico.Certo, ne esisteranno sicuramente alcuni che svicolano la legge ma in questi casi entra in gioco il buon senso. Uno studio che appare sporco, poco curato, il cui tatuatore non ha un’apparenza affidabile e pulita probabilmente non sarà igienicamente sicuro. Per questo motivo è meglio evitare di farsi tatuare anche se i prezzi possono apparire vantaggiosi o non si ha voglia di continuare la ricerca.
Uno studio serio e professionale, invece, farà di tutto per mostrarsi sicuro e affidabile. Nello specifico le pratiche che un buon tatuatore deve applicare per ridurre del tutto il rischio di malattie sono:
- Sterilizzazione dei materiali: la macchinetta utilizzata deve essere pulita alla perfezione e resa sterile dopo ogni tatuaggio.
- Utilizzo di aghi usa e getta: per ogni persona deve essere usato un ago usa e getta, perfettamente sterile e confezionato. Un tatuatore professionista ti farà assistere all’apertura della confezione per dimostrarti che non corri alcun rischio di malattia.
- Utilizzo dei guanti: tutte le operazioni eseguite dal tatuatore devono essere fatte con l’utilizzo di guanti per evitare il contatto diretto con la pelle del cliente.
Quando tutte queste norme vengono seguite il rischio di contrarre l’HIV (o l’epatite) è nullo. La legge, infatti, afferma che il tatuaggio è una pratica sicura se le regole vengono rispettate.
Quando si corre il rischio?
La risposta è semplice: quando si esegue un tatuaggio al di fuori della legge. Molte persone imparano in casa e offrono ad amici e conoscenti tatuaggi a prezzi scontati. In questo caso il rischio è davvero alto perchè molto probabilmente non vengono osservate le norme igieniche di base. Tralasciando questa categoria di tatuatori amatoriali possiamo affermare con certezza che in studi seri non si è mai verificato nessun tipo di contagio.
Conclusioni
Quando si parla di questioni difficili come questa bisogna cercare di avere un occhio critico e mantenere la mente aperta. Non si deve credere a tutto quello che si sente ma ci si deve informare da fonti chiare e certe. Medici e specialisti affermano che seguendo le leggi il rischio è nullo e hanno ragione. Lo stato tutela il cittadino e sottopone gli studi specializzati a continui controlli e a corsi formativi per i tatuatori onde evitare spiacevoli incidenti. A questo punto sta al buon senso dei singoli scegliere posti affidabili e stare alla larga da tutto ciò che appare poco professionale e pulito. Nella maggioranza dei casi (per non dire sempre) gli studi che si possono trovare nelle città sono affidabili perchè passano i controlli periodici delle forze dell’ordine.
Se i tatuaggi vengono eseguiti con criterio e se si riflette bene sulle proprie scelte si può stare tranquilli, non vi è rischio di contrarre l’HIV e si può sfoggiare un meraviglioso tatuaggio in tutta sicurezza.