Con i tatuaggi religiosi, non si scherza. Sappiamo che rappresentano l’ideale di una fede molto sentita, una vocazione, un modo di portare avanti la vita, la devozione che ci guida, e per questo hanno un simbolismo così forte che se non rispettato potrebbe portare seri guai. Ci sono dei Paesi in cui la religione conta molto e anche un banale tatuaggio potrebbe essere visto come una mancanza di rispetto portando a conseguenze che non ci aspetteremmo. Nei paragrafi sottostanti vi racconteremo alcuni dei tanti casi di problemi nati proprio a causa di tatuaggi a sfondo religioso.
IL CASO DELLO SRI LANKA
In Sri Lanka esistono diverse fazioni religiose che dividono il paese; alcune di queste sono molto attaccate ai significati legati ai simboli e non ammettono che i tatuaggi siano degni di rappresentarli. Proprio per queste severe leggi, chiunque non rispetti le regole verrà espulso dal paese. Situazione che ha visto protagonista una turista inglese di 37anni. Come riportato dal quotidiano britannico “The Daily Mirror”, Naomi Coleman si trovava in villeggiatura nello Sri Lanka. La donna ha le braccia tatuate e su quella destra è raffigurato un Buddha seduto su un trono di lotus in onore della religione a cui è fedele da circa 5 anni.
(Esempio di tatuaggio religioso raffigurante Buddha,incriminato in Sri Lanka)
Questo omaggio però non è stato accettato dalla polizia bengalese che l’ha arrestata all’aeroporto di Bandaranaike mentre la turista attendeva il visto d’ingresso negli uffici dell’immigrazione, con l’accusa di offesa alla religione. Secondo il magistrato, l’immagine dei Buddha ”urterebbe i principi religiosi” e sarebbe offensiva. La donna è stata quindi arrestata e trasportata nella capitale Colombo, dove è stata processata per direttissima e quindi espulsa.
(La turista inglese incriminata per il tatuaggio proibito)
Quello accaduto in Sri Lanka non è un caso isolato. E’ un paese dove si ha molto a cuore il buddismo, la religione più praticata nell’isola, i cui seguaci sono particolarmente sensibili all’immagine del loro “dio”. Infatti, anche ad un altro turista era stato vietato l’ingresso nel Paese per un tatuaggio simile a quello della turista inglese. L’uomo si era difeso davanti le autorità locali,sostenendo di essere un seguace di Buddha e di seguirne gli insegnamenti e di essere convinto che quel tatuaggio fosse un “tributo”, mentre è stato ritenuto contrariamente un’immagine profana.
IL CASO NEGLI ALTRI PAESI DEL MONDO
Un altro paese dove bisogna stare attenti ai tatuaggi che si fanno e soprattutto a quello che raffigurano è la Thailandia. “Qui il governo ha minacciato ritorsioni nei confronti dei turisti con simboli religiosi tatuati sul corpo sostenendo che sono «culturalmente inappropriati e che erodono il rispetto per la religione». I tatuaggi hanno creato problemi anche in Malesia, quando nel 2012 il governo decise di cancellare un concerto della cantante americana Erykah Badu apparsa in una foto pubblicitaria con la scritta “Allah” in lettere arabiche tatuata sulla parte alta del suo corpo considerata «un insulto all’Islam»”.
LE SOLUZIONI
Chi decide di farsi un tatuaggio che rientra nella sfera religiosa di altre culture distanti da quelle nostrane, deve tenere conto di diversi fattori, soprattutto se intende andare a visitare i luoghi citati. Questo accade perché mentre noi riteniamo che il tatuaggio vada ad onorare la religione di quel posto per tanti fedeli, (soprattutto in luoghi dove l’identità religiosa è più forte di quella nazionale), potrebbero essere ritenuti davvero offensivi. Questi casi accadono anche in quei luoghi che all’apparenza dovrebbero essere tolleranti per la religione praticata (come quella buddista) mentre hanno regole severitissime. Per tutte queste motivazioni è consigliato evitare di tatuarsi simboli che hanno un forte significato per popolazioni appartenenti a culture che non siamo in grado di conoscere fino in fondo.