Farsi un tatuaggio sotto la pianta del piede è come portare un segreto sempre con sé, un simbolo nascosto da mostrare solamente se vogliamo, oltre a risolvere l’antica questione: “se mi faccio un tatuaggio visibile, diminuiscono le possibilità di essere assunto per un lavoro?”. Certo vien da sé che una modella per scarpe non potrà mai farsi un tatuaggio sui piedi, neanche sotto la pianta.
Un dolore molto particolare
Il grado di dolore che una persona prova quando si sottopone ad un ago sotto pelle, che sia la prima volta o la centesima, è considerato un elemento soggettivo, nel caso però di un tatuaggio sotto la pianta del piede possiamo essere certi che l’operazione sarà lunga e faticosa. Un qualunque tatuaggio presenta due elementi tecnici: la linea del disegno e la sfumatura. Il dolore che si prova nella prima operazione è forte e diffuso a tutta la zona interessata, una specie di raschiamento veloce e continuo, l’inchiostro penetra sotto pelle, l’ago esce e ricomincia; il dolore associato al passaggio della sfumatura è stato descritto come un’esperienza capace di far tremare le ossa di tutto il corpo, soprattutto nei punti in cui è necessario scurire il colore e non c’è più carne o muscolo a ridurre l’impatto.
Risultati Effettivi
Come avrete intuito la pianta del piede, così come i palmi delle mani, sono le zone più sensibili del corpo umano, presentano un grande numero di terminazioni nervose, è dunque certo che un tatuaggio realizzato in questi punti causi un forte dolore. Bisogna inoltre considerare come la pelle in queste zone si rigeneri velocemente e quindi il tatuaggio potrebbe tendere a scomparire durante la guarigione, portandovi alla amara conclusione: “tanto dolore (e soldi) per nulla”
Difficoltà di realizzazione: una spiegazione scientifica
Epidermide, derma e ipoderma, sono questi i tre strati da cui è composta la pelle, se nel resto del corpo l’epidermide è di un certo spessore e soprattutto omogenea, sotto la pianta del piede la situazione è più irregolare e l’epidermide ancora più spessa, serve un eccellente tatuatore che sia in grado di andare oltre questo primo strato e raggiungere il derma in maniera regolare e coerente per tutto il disegno, evitando così allo stesso tempo di fare un tatuaggio che scompaia durante la rigenerazione delle cellule epiteliali e anche scansando il rischio di rottura dei capillari presenti oltre l’ipoderma.
Precauzioni e controindicazioni
Nel processo di guarigione si forma una crosta, uno strato protettivo di sangue esposto all’aria, che non deve essere assolutamente rimosso o intaccato fino al completo risanamento della pelle presente sotto, il rischio è che si stacchino delle parti del tatuaggio, rovinando tutto il lavoro fatto.
Fondamentale, oltre che usare le creme adatte, è aspettare almeno due settimane (ma il tempo di attesa potrebbe arrivare a svariati mesi) prima di utilizzare scarpe chiuse, restare il più possibile a piedi scalzi, nonostante questo aumenti il rischio di infezioni.
Consigli e promemoria
croste e capillari rotti, gonfiori, siate certi di avere un bravo tatuatore, specializzato nella difficile area scelta, un professionista che seguirà il processo di guarigione e sarà disponibile ad effettuare i necessari e probabili ritocchi che andranno fatti nel tempo
L’unico tatuaggio più doloroso di quello fatto sotto la pianta del piede è quello che riguarda entrambi i piedi contemporaneamente, è assolutamente sconsigliato affrontare questa prova perché obbliga ad una lunga degenza a letto o su carrozzina dato che, ovviamente, ci si ritrova impossibilitati a camminare per non interferire con il processo di guarigione. La soluzione ideale, la più saggia, sarebbe realizzarli in fasi alternate ma non lasciando passare troppo temo tra l’uno e l’altro, facendo così in modo che il colore tra i due resti simile ed uno non inizi a sbiadire prima dell’altro.