Per chi ha una vera passione per i tatuaggi, riconosce che il proprio corpo può essere considerato come una tela, su cui disegnare ideali, pensieri,momenti di vita che ci hanno segnato, cambiato, speranze future e ricordi del passato. Ed è così, un pò per tutti. I tatuaggi, però, sono per sempre e bisogna avere una maturità tale da potersi tatuare quello che si vuole senza stancarsi un futuro e senza cambiare idea. La legge, infatti parla chiaro, prima dei 18 anni è meglio non tatuarsi. Infatti, sono quei tatuaggi che facciamo da adolescenti, senza pensarci, che magari dopo 10 anni ci hanno stufato, noi siamo cambiati e i nostri pensieri anche. Quindi come si può cambiare anche un pensiero tatuato sul corpo se non è possibile coprirlo con un altro tatuaggio? Le opzioni ci sono, ma non sono del tutto facili da gestire e il successo non è sempre quello che si sperava. Oggi parliamo delle possibilità di rimozione di un tatuaggio, quando ci sono e in che modo.
Oltre varie tecniche meno invasive come il camouflage, un trucco che copre il tatuaggio ma solo temporaneamente, c’è una delle tecniche più famose fino ad oggi: Il laser! Questa tecnica oggi è una delle più conosciute proprio perchè i suoi risultati sono visibili già dopo un paio di sedute. Attenzione perchè così come ci sono i risultati, ci sono altrettanti rischi, dolori e, ahimè, costi! Vediamole tutte, punto per punto.
Prima di tutto le sedute per una rimozione laser variano a seconda della grandezza di un tatuaggio. Se il tatuaggio è piccolo possono volerci anche due o tre sedute, se il tatuaggio è grande mediamente occorrono da 7 a 10 sedute, in base a quanto pigmento è stato introdotto nella pelle e alla qualità della sostanza impiegata.
Così come diciamo sempre nel tatuarsi, il dolore è soggettivo, dipende sempre dalla soglia di dolore che uno ha. Approssimativamente, possiamo dire che il laser può essere doloroso. Ma in poche parole il laser cos’è? Si tratta di una luce che frammenta lo strato superficiale del pigmento in tante piccole particelle, che vengono poi assorbite dai linfatici. Per rendere la seduta meno fastidiosa si usa una crema anestetica e un macchinario che orienta sulla cute un getto di aria fredda. Si avverte così solo un leggero bruciore, che rimane per un paio di giorni, ma che viene ridotto dall’uso di un’apposita crema lenitiva dopo la seduta.
A differenza di altre tecniche di rimozione bandite dal mercato come il liquido Skinial, i laser più tecnologici che abbiamo oggi, sono meno invasivi e non creano danni alla salute, almeno stando agli studi fatti dai medici.
E’ importante sapere che ad oggi, visti i risultati fatti dalla tecnologia, ci sono due modi di usare il laser. Il primo, chiamato laser Qswitch è la metodica più collaudata, mentre la TES è una tecnica che prevede un passaggio della penna usata per porre il pigmento del tatuaggio sottocute, ma senza pigmento. Il laser Qswitch è un’evoluzione rispetto ai laser precedenti, che consente un lavoro più preciso e con ridotto rischio di effetti collaterali.
E’ importante da comprendere che il laser sicuramente andrà ad eliminare il colore sotto pelle, ma la zona interessata non tornerà mai come prima di essere tatuata. Pigmentazione, cicatrici possono restare una volta completate le sedute con il laser. Si tratta di eliminare inchiostro sotto pelle e non è un lavoro da tutti i giorni, ma con le moderne tecnologie sono sempre più rare e curabili. Oggi sono tanti i medici che usano questa tecnica e dove possiamo rivolgerci, ma generalmente il costo di trattamento di rimozione con il laser dovrebbe costare a seduta dagli 80 euro ai 300 euro.