C’è un detto che dice “Chi bello vuole apparire, un po’ deve soffrire” e chi meglio di una persona che ha deciso di dedicare il proprio corpo al body tattoo può capirlo? I tatuaggi sono a tutti gli effetti una forma d’arte e in quanto tali meritano dedizione e cura, non solo per la scelta del disegno, ma anche per la zona. Prima di immaginarci già osservati dalle persone grazie al nostro tatuaggio e pensare a dove farci ammirare infatti, bisognerebbe porsi un’altra domanda… quanto sono disposto a soffrire?
Ben inteso che si tratta pur sempre di una scelta volontaria e il dolore di cui si parla non è certo una tortura, i tatuaggi fanno male perché il momento dell’incisione, oltre che delicato, va a scalfire la nostra pelle per lasciarci un segno indelebile di inchiostro. Ovviamente ci sono zone in cui il dolore è inferiore e, nonostante il dolore sia soggettivo e quindi varia da persona a persona, dipende soprattutto dal grasso corporeo. Si, avete capito bene: dove c’è più ciccia il tatuaggio farà meno male.
Quanto è doloroso il tatuaggio sul polso?
Il polso è da sempre stata una delle zone preferite per un tatuaggio, sia perché dà ampia scelta nel disegno adattandosi a tutte le forme e colori, sia perché il “vedo non vedo” attraverso una manica è molto elegante, inoltre non è un tatuaggio invasivo o troppo eccentrico, quindi la sua riservatezza non ci stancherà mai. Non è un caso però che è stato proprio tra le donne, che scientificamente sopportano di più il dolore, che si è diffusa principalmente questa moda, infatti soltanto negli ultimi anni è diventato più comune anche tra gli uomini. I tatuaggi sul polso sono dolorosi perché è una zona solitamente priva di grasso corporeo e allo stesso tempo ricchissima di terminazioni nervose e vasi sanguigni, quindi la sensazione dell’ago resta molto forte. Il lato vantaggioso di questa scelta è che il tatuaggio al polso di solito è abbastanza piccolo, quindi il dolore non durerà a lungo! Ovviamente le linee più scure che delimiteranno il tatuaggio saranno più profonde e quindi più dolorose, ma per il resto del disegno l’ago non sarà così invasivo da provocare pene troppo infauste!
Fa male… ma quanto fa male?
Una pecca del tatuaggio è che non ci dà una stima della nostra sopportazione del dolore, ma nel caso del polso possiamo comunque fare delle prove approssimative. Mettete un cubetto di ghiaccio sulla vostra gamba (che è più muscolosa) e uno sul polso e con un cronometro alla mano controllate quanto tempo riuscite a sopportarlo e soprattutto valutate la differenza tra le due parti del corpo. Stessa prova potete effettuarla con una fonte di calore oppure punzecchiandovi, molto delicatamente, con un ago o delle forcine per capelli. Sicuramente queste non sono prove scientificamente, ma vi daranno l’idea della sensibilità del vostro polso.
Falsi miti…
Cercando notizie su Internet molto spesso si corre il rischio di imbattersi in delle vere e proprie bufale e sui tatuaggi ce ne sono davvero tantissime, specie per quelli sul polso. Premesso che il dolore è ovviamente soggettivo e premesso che ci sono zone più sensibili di altre, non dovete immaginare il tatuaggio al polso come uno strazio infinito che può causare danni concreti. Quando leggete che il tatuatore “può toccare l’osso con l’ago” fatevi una grossa risata anziché preoccuparvi perché non è assolutamente possibile. Un altro falso mito è quello che il tatuatore può “bucare le vene con l’ago”. Per prima cosa un buon tatuatore vi sconsiglierà un tatuaggio al polso se avete delle vene troppo esposte in superficie, seconda cosa neanche Dracula riuscirebbe in tale impresa!
