No, non stiamo parlando del tatuaggio con inchiostro, che molto probabilmente avete anche voi, che per qualche strana ragione risulta in rilievo. Certo, spesso capita, ma questo è un errore del tatuatore. Parliamo piuttosto della nuova moda che sta prendendo piede in tutto il mondo di praticare la scarificazione per abbellire il corpo con soggetti in rilievo. Messa in questi termini sembra una procedura disumana ma è una tecnica che si utilizza da moltissimo tempo. Cerchiamo di scoprire qualcosa di più su questi famosi tatuaggi in rilievo.
La scarificazione nelle culture antiche
Se ne trova traccia fin dai tempi più remoti. La scarificazione è una pratica che nasce con l’uomo e porta con sé molti significati. Soprattutto in Africa veniva ( e in alcuni casi viene tuttora) utilizzata durante alcuni riti religiosi e le cicatrici ornamentali simboleggiavano l’entrata della persona che le possedeva nell’armonia cosmica dell’universo. Soprattutto per i popoli che praticavano il voodoo le cicatrici avevano un ruolo fondamentale nella comunione dell’uomo con Dio. Ma il suo significato non è esclusivamente religioso; anche dal punto di vista sociale possedere una cicatrice raffigurante un determinato disegno aveva un significato. Le famiglie imperiali, per esempio, erano contraddistinte da un particolare simbolo che si poteva trovare impresso sulla loro pelle.
La scarificazione oggi
La connotazione spirituale del tatuaggio in rilievo ha lasciato posto al suo scopo estetico. Chi decide di volere questo tatuaggio “estremo” non ha bisogno di identificarsi in una tribù o di suggellare la sua comunione con Dio e con l’ordine cosmico. Nel mondo occidentale sta prendendo sempre più piede e per gli appassionati di body art è l’ultima frontiera dell’innovazione. Praticare i tatuaggi in rilievo è ben diverso da tatuare un corpo con aghi e inchiostro. Servono attrezzi specifici e una diversa preparazione. La macchinetta ad aghi viene sostituita da una macchina chirurgica elettrica che brucia la cute creando vere e proprie cicatrici permanenti.
Le tecniche
Esistono molti modi per ottenere un tatuaggio in rilievo oltre alla scarificazione. Sono tutti estremamente dolorosi e pericolosi per la salute, quindi, se si decide di volerlo fare comunque è utile affidarsi a mani esperte ed affidabili. Ecco le differenti tecniche:
- Cutting, cioè l’incisione: tramite l’utilizzo di bisturi chirurgici si incide la pelle con una profondità di qualche millimetro. Il risultato è un disegno in rilievo con una riga molto sottile. Per migliorarlo si ritarda la guarigione praticando altri tagli.
- Branding, cioè il marchio a fuoco: si ottengono le cicatrici tramite una serie di bruciature effettuate con oggetti riscaldati di metallo o ceramica.
- Ice kiss, cioè il marchio con il ghiaccio: il suo funzionamento è molto simile al branding ma le cicatrici non si ottengono con oggetti roventi ma bensì con materiali ghiacciati come l’azoto liquido.
Pericoli per la salute
Bisogna cominciare con il dire che gli studi attrezzati in Italia sono davvero pochi. Questa nuova moda parte dall’America e i maggiori esperti si trovano lì. La procedura è estremamente dolorosa e non sono pochi quelli che si sono ritrovati a correre in ospedale per il dolore e per lo shock. La possibilità di contrarre infezioni è altissima e durante il trattamento la maggioranza delle persone sviene o ha prolungati attacchi di nausea. Ne è un esempio una ragazza tedesca di 21 anni che doveva essere la protagonista di una trasmissione che per la prima volta trasmetteva in diretta la pratica branding di incisione. La storia, non ha un lieto fine. La ragazza è svenuta davanti alle telecamere mente le veniva attuata la procedura, il programma non è mai andato in onda e i licenziamenti sono stati notevoli. Tuttavia, se sei estremamente convinto di volerlo fare lo stesso, l’unico consiglio che posso darti e di trovare un esperto che segua alla lettera le norme igieniche e che abbia già esperienza in questo campo.