Secondo una statistica, ogni anno almeno 12mila tatuati (circa l’11% del totale) si pentono e provano a rimuovere il proprio tatuaggio. Le motivazioni? Sono delle più svariate. Per lo più si provano a rimuovere tatuaggi vecchi, realizzati quando si era molto giovani o che non rappresentano più la persona che si è diventati. Non ci sono, insomma, solo tatuaggi di coppia sopravvissuti alla coppia stessa, tra quelli che più comunemente si chiede di rimuovere. Molti provano a rimuovere un tatuaggio venuto male e che non soddisfa più. Altri sono costretti a farlo per motivi di lavoro: basti pensare che, in Italia, chi si arruola nelle forze dell’ordine non può avere tatuaggi.
Come si può rimuovere un tatuaggio?
Oggi la tecnica più utilizzata per rimuovere un tatuaggio è quella che prevede l’utilizzo di laser q-swichati (in gergo laser Q-S). Si tratta di laser particolari che generano impulsi molto brevi, di pochi nanosecondi, in grado di distruggere le cellule in cui si sono depositati i pigmenti colorati e ridurle in frammenti piccolissimi che verranno poi eliminati tramite i normali processi di espulsione corporea (liquidi, cellule morte, etc.).
Quanto tempo ci vuole per rimuovere un tatuaggio?
Non è facile calcolare in anticipo quante sedute di laser ci vorranno per rimuovere un tatuaggio. Dipende da una serie di fattori che vanno dalla tipologia di tatuaggio e dai colori con cui esso è utilizzato, a quanto tempo è passato dalla sua realizzazione, passando per tipologia dell’incarnato dell’individuo. Nei casi più semplici, comunque, basteranno dalle 3 alle 5 sedute. Quelli più complessi possono richiedere invece fino a 8 o 12 sedute. Non va dimenticato, poi, che tra una seduta e l’altra dovrebbero passare almeno 45/60 giorni per permettere al corpo la naturale rimozione dei pigmenti colorati.
E quanto dura una singola seduta
Impossibile da prevedere, anche, la durata di una singola seduta per la rimozione del tatuaggio. Ovviamente dipende dalle dimensioni: i tatuaggi più grandi richiedono sedute più lunghe considerando che un disegno dalle dimensioni di quattro centimetri richiede, in media, una seduta di dieci minuti.
Fa male rimuovere un tatuaggio?
Se state pensando, poi, che rimuovere il vostro tatuaggio possa essere un’operazione indolore, vi sbagliate. La sensazione che si può provare è quella di qualcosa che punga, per questo generalmente viene applicata una crema anestetizzante mezz’ora prima della seduta. L’area trattata, poi, potrebbe apparire arrossata subito dopo il trattamento e, in alcuni casi, potrebbero crescere crosticine o bolle che dovrebbero comunque scomparire entro pochi giorni. Il professionista a cui vi rivolgerete per rimuovere il tatuaggio saprà consigliarvi anche il trattamento migliore.
Cosa rende difficile rimuovere un tatuaggio
La domanda più frequente riguardo alla rimozione del tatuaggio, comunque, è sull’efficacia delle tecniche utilizzate. Diversi fattori incidono sulla riuscita o meno. Tutto parte dalla professionalità della persona (o delle studio) a cui vi rivolgerete per far rimuovere il tatuaggio. Conta, però, anche chi ve lo ha realizzato in origine: un tatuaggio professionale, in genere, è più difficile da rimuovere perché penetra più a fondo nella pelle. Dovreste considerare, poi, che dovrebbero essere passati almeno tre mesi dalla realizzazione prima di far rimuovere un tatuaggio e che quelli vecchi, perché già sbiaditi, sono normalmente più facile da rimuovere.
Ci sono colori più difficili da rimuovere?
Teorie contrastanti esistono invece sulla facilità con cui si riescono a rimuovere i diversi colori. Il verde, il giallo e l’azzurro sarebbero tra i più difficili da rimuovere. E il rosso, addirittura, tenderebbe qualche volta a scurirsi dopo un trattamento laser –motivo per cui particolare attenzione si dovrebbe fare nel rimuovere, per esempio, il tatuaggio alle sopracciglia che ha spesso componenti di questo colore.
Attenzione alle caratteristiche della pelle!
Sono le caratteristiche della pelle, però, a giocare un ruolo fondamentale nel rimuovere un tatuaggio. La rimozione, infatti, è tanto più difficoltosa quanto l’incarnato è scuro e simile al colore del tatuaggio. In questo caso non si possono escludere alterazioni a livello dei pigmenti della pelle.
Quando far rimuovere un tatuaggio?
Particolare attenzione, poi, andrebbe posta al periodo in cui si fa rimuovere il tatuaggio: dopo le sedute è bene evitare l’esposizione al sole o alle lampade solari per almeno un mese. E, anche superato questo periodo, sarebbe bene proteggere la pelle con solari ad alto filtraggio.
Cosa aspettarsi dopo aver fatto rimuovere un tatuaggio?
Né va dimenticato infine che, in alcuni casi, dopo aver provato a rimuovere il tatuaggio si può presentare la sindrome da tatuaggio “fantasma”: un’ombra che copre la zona dove questo era realizzato e che potrebbe impiegare mesi (se non addirittura anni) per scomparire.