Rimozione di tatuaggi: i trattamenti dal chirurgo estetico

Avete un tatuaggio che proprio non riuscite più a guardare? Oggi esiste più di un modo per lasciarselo definitivamente alle spalle: potete decidere di coprire un disegno che non sentite più vostro (può trattarsi di qualcosa legato ad un amore finito, di una pazzia giovanile, o più semplicemente di un qualunque elemento a cui non siete più legati) con uno nuovo, integrandolo o sostituendolo con un tatuaggio completamente differente, oppure potete optare per qualcosa di ancora più drastico. Oggi proveremo a spiegare nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sulla rimozione di tatuaggi, per mettervi nella condizione di affrontare un passo simile nelle migliori condizioni possibili.

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Il laser q-switched

La rimozione di tatuaggi è da considerarsi un vero e proprio intervento chirurgico che oggi viene effettuato sfruttando principalmente due differenti tecnologie laser. In linea generale i laser emettono emettono un’energia adeguata a seconda delle capacità di assorbimento del singolo pigmento utilizzato (i tatuaggi neri sono i più facili da rimuovere proprio perché il pigmento nero assorbe tutto lo spettro della luce).

Il laser q-switched sfrutta il principio della fototermolisi ed emette un fascio di luce lungo pochi nanosecondi su un bersaglio predefinito (nel nostro caso i pigmenti del tatuaggio che volete rimuovere). Il calore viene indirizzato unicamente nella zona interessata e per questo motivo la pelle del paziente riceve un’aggressione molto più circostanziata e meno dolorosa.

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Di solito un trattamento richiede mediamente dalle 3 alle 8 sedute, da distanziarsi a circa un mese e mezzo l’una dall’altra per permettere alla pelle di rigenerarsi. È un metodo piuttosto diffuso e sicuro, che però può risultare non del tutto efficace su tatuaggi particolarmente resistenti.

Il laser a picosecondi

Gli impulsi di questo tipo di laser sono ancora più brevi rispetto a quello del q-switched (come ben spiegato dal nome, si parla addirittura di picosecondi), durante i quali viene erogato un fascio di luce dalla potenza maggiore. I sostenitori della Picoway sostengono che questi due fattori determinino efficacia, sicurezza e comfort superiori per quel che riguarda questo nuovo tipo di laser: una minore durata dell’impulso sembra portare sia risultati migliori nella frammentazione delle particelle che un recupero più veloce. Il trattamento a picosecondi richiede tra i 2 e i 5 mesi per eliminare un tatuaggio e permette di eliminare in maniera permanente ogni tipo di colore.

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Rimozione di tatuaggi: cosa fare prima e dopo l’intervento

Ribadiamo che la rimozione di tatuaggi è un vero e proprio intervento chirurgico nonostante si svolga senza alcun tipo di anestesia, per tanto raccomandiamo fermamente di affidarsi esclusivamente a professionisti conclamati del settore, che rispettino a pieno tutti gli standard di igiene e sicurezza previsti.

Prima di sottoporsi alla seduta vera e propria è necessario effettuare almeno una visita per stabilire il percorso ideale di trattamento (numero di sedute e tipologia di laser da utilizzare). Inoltre, almeno nelle due settimane precedenti l’intervento, è assolutamente obbligatorio non esporre la propria pelle a lampade a raggi UV e in generale ridurre al massimo l’esposizione solare (è per esempio sconsigliato assumere farmaci fotosensibili).

L’intervento è composto da una prima fase di pulizia della zona interessata (che viene disinfettata) e poi dal trattamento in sé. L’esposizione al laser dura pochi secondi, durante i quali si avvertirà una intensa sensazione di calore sulla zona interessata. Si tratta di operazioni non del tutto indolore: qualora siate particolarmente preoccupati da questo punto di vista, potete richiedere al medico di utilizzare della crema anestetica in modo da attenuare la sofferenza.

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Al termine di ogni seduta verranno applicate della crema lenitiva ed una garza sulla zona su cui è stato utilizzato il laser. Ovviamente si tratta di un’operazione invasiva che può provocare arrossamento ed ipersensibilità della pelle nella zona di intervento (possono inoltre formarsi bollicine in corrispondenza del tatuaggio). Anche durante il processo di rimozione è bene evitare di esporsi in maniera diretta alla luce del sole e qualora sia inevitabile è bene utilizzare una crema ad altissima protezione.

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Efficacia e costi dell’operazione

La rimozione di tatuaggi ovviamente non è una scienza infallibile, ma i risultati sono mediamente piuttosto soddisfacenti. Come già spiegato i laser q-switched e a picosecondi sono teoricamente in grado di andare ad annullare la presenza di ogni possibile pigmento di colore, ma ovviamente ci sono diversi fattori che possono portare ad un risultato più o meno ottimale:

  • I vecchi tatuaggi vengono rimossi più facilmente e più velocemente di quelli nuovi. A tal proposito è bene ricordare che è doveroso aspettare una completa guarigione della pelle prima di pensare alla rimozione di un tatuaggio, il che vuol dire almeno 3 mesi dalla conclusione del disegno.
  • I tatuaggi amatoriali vengono rimossi più facilmente. Ovviamente continuiamo a consigliare di rivolgervi esclusivamente a professionisti, ma un lavoro ben fatto è anche un lavoro più complicato da cancellare.
  • Alcuni colori, sottoposti al laser, si modificano invece di sparire. È una reazione normale ed è anche per questo che a volte è necessario sottoporsi a più sedute. La volta successiva il nuovo colore potrà venire aggredito in maniera definitiva.

Si tratta infine di interventi tutt’altro che economici: sia per il laser PICO che per il q-switched parliamo di 150/200 euro a seduta. Ovviamente durante la visita di controllo potrete richiedere un preventivo indicativo, ma il numero di sedute preciso dipenderò dalla reattività dei pigmenti e della pelle del singolo paziente.

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