Sono tantissimi i tatuaggi che vivono anche di tabù, almeno in Italia, proprio per via delle varie professioni. Ammettiamolo, in alcune professioni non siamo ben visti se abbiamo un bel tatuaggio si vede dal collo o sulle mani. Sono professioni, nella maggior parte dei casi, dove si sta a contatto con il pubblico e l’immagine è un fattore importante. Sperando che col tempo questa visione dei tatuaggi possa iniziare a cambiare tanto da allontanare o eliminare questi tabù, vediamo in una professione specifica cosa implica il possedere un tatuaggio.
Per esempio per entrare a far parte della Polizia di Stato o altri organi istituzionali, quanto conta l’avere un tatuaggio? Sicuramente negli anni la concezione in questo ambito è cambiata, già da come si ha la possibilità di entrare a far parte di un organo di Polizia, da quando il servizio militare non è più d’obbligo. Per diventare un poliziotto bisogna partecipare e vincere il concorso che di norma esce sulla Gazzetta Ufficiale (organo che riporta la versione integrale del bando, unico documento che deve essere preso in considerazione per sapere tutto quanto viene richiesto per poter partecipare).
Anche se il servizio militare non è più d’obbligo, averlo fatto in precedenza di assicura dei punti in più in graduatoria. Insomma sei ben visto rispetto a chi non lo ha mai fatto. C’è da dire che per il servizio militare era importante non avere tatuaggi prima di entrare, se questi venivano effettuati in seguito o durante la carriera militare, non si incorreva in grandi problemi. Mentre se si possedevano dei tatuaggi prima di entrare in caserma, la situazione poteva rivelarsi più difficile di quanto si possa credere.
Per questo ad oggi, genitori e parenti, che fanno parte di organi di polizia hanno dei tatuaggi e li sfoggiano senza alcun problema. Di fatto, un tatuaggio non può impedirti di entrare in Polizia. Questo, ahimè, dipende sempre dal posizionamento di un tatuaggio. Se un tatuaggio è più visibile, sul collo, viso, mani, ci sono grandi possibilità di avere problemi per entrare in uno di questi organi. L’importante è che dall’uniforme non esca il tatuaggio, non sia visibile, come detto in precedenza si tratta di un lavoro a contatto con le persone e, anche in questo caso, l’immagine è importante.
Ma quali doveri ha allora un poliziotto? Chi ha il sogno di indossare l’uniforme deve rispettare la stessa, è un cittadino che non solo deve occuparsi di far rispettare la legge ma che, in prima persona, dovrebbe preoccuparsi di non ledere in alcun modo con nessun gesto la reputazione delle Forze Armate. Quando si decide di farsi fare un tatuaggio si sceglie di farsi disegnare, in teoria in maniera indelebile, un certo soggetto e in qualche modo quel soggetto parla di noi.
Quindi è chiaro che tatuaggi a sfondo sessuale, razzisti, discriminatori, non fanno al caso vostro se volete continuare a credere in questo sogno. Ricordando sempre che, l’unico documento che fa fede ufficialmente, è il bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, segnaliamo i requisiti base per poter accedere al concorso per diventare agenti di Polizia. I requisiti fondamentali sono:
– cittadinanza italiana
– possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado cioè la licenza media
– età compresa tra i 18 e i 30 anni
– idoneità psico-fisica, culturale e attitudinale
– essere vfp1 o vfp4
– non avere condanne penali per delitti non colposi
– non essere mai, per nessun motivo, essere stati espulsi o dalle Forze Armate o da pubblici uffici.
Mentre se siamo già in servizio, se il nostro sogno è già realizzato, possiamo tatuarci? Puoi farlo, ma in tal caso, considera bene al disegno che sceglierai. Ci sono delle regole in merito. E’ bene comunicare il tipo di disegno scelto e il posizionamento di esso. Sono tanti i poliziotti, carabinieri, finanzieri e altri organi, che ad oggi posseggono svariati tatuaggi, il segreto? Noi non li vediamo! Quindi sì ai tatuaggi ma con moderazione, a meno che non si vogliono rischiare severi provvedimenti disciplinari.