Sono anni ormai che l’influenza dell’Oriente è diventata cool anche nel resto del mondo. Dai ristoranti cinesi ai manga giapponesi, dalle tecnologie coreane al cibo thailandese, l’estremo oriente è sempre più conosciuto dalla maggior parte delle persone, nonostante continui a mantenere quel fascino misterioso che l’ha sempre contraddistinto. Ormai non appare più strano trovare gli ideogrammi nei libretti delle istruzioni dei nostri elettrodomestici, ma vedere quei strani simboli tatuati sulla pelle ci lascia ancora un’espressione a “punto interrogativo” sul viso.
Senza dubbio i tatuaggi giapponesi sono molto vistosi, che si tratti di scritte o di disegni sicuramente non passano inosservati e le motivazioni sono molteplici: temi, stile e colore. Vediamone insieme il loro significato.
I temi
Uno dei temi principali è quello riguardante i fiori. Un fiore importante è il fiore di ciliegio che indica la precarietà della vita e quindi l’importanza di accarezzare tutti i momenti fugaci. Il fiore di loto è l’emblema dei temi floreali giapponesi, non solo per il suo significato di purezza, ma anche per una funzione decorativa, infatti viene spesso utilizzato per riempire gli spazi vuoti e ornare gli altri disegni. Stesso discorso vale per le onde. Come per i Maori, anche per i giapponesi il mare assume un significato particolare poiché circonda letteralmente la loro terra, ma serve anche a rendere più colorato il tatuaggio e a non lasciare intravedere neppure il più piccolo pezzetto di pelle. Ci sono poi tre elementi che fanno parte della simbologia giapponese per eccellenza e cioè il demone, il dragone e la carpa. Il dragone acquista per i giapponesi una valenza positiva, infatti se nell’Occidente è un animale malefico, in Oriente è portatore di pace e saggezza. Sempre al drago è legata la storia anche della carpa perché secondo la leggenda una di loro, particolarmente forte e coraggiosa, riuscì a risalire i fiumi fino alle porte del cielo, dove venne trasformata in un drago. Infine c’è poi il demone rappresentato sempre con espressioni molto vivaci, che serve ad esorcizzare il male e a simboleggiare virtù di forza e coraggio.
La geisha giapponese
Un discorso a parte merita un’altra figura importante nella simbologia dei tatuaggi giapponesi e cioè la geisha. Nella tradizione occidentale molto spesso la geisha è stata associata a una figura femminile poco raccomandabile, simile a una prostituta, ma in realtà non c’è niente di più sbagliato. Sin dalle origini del paese del Sol Levante infatti, la geisha era una donna bellissima e di buona famiglia, ben educata e soprattutto molto colta, che aveva lo scopo di intrattenere con il suo spirito e la sua arguzia, e quindi non con il suo corpo, gli uomini d’affari più ricci e importanti. Un simbolo quindi di misteriosa castità ed elegante incanto. Il tatuaggio di una geisha è uno die più antichi e tradizionali, e ha due scopi: quello di stupire e quello di rappresentare una bellezza raffinata. Ovvio poi che sul corpo di una donna la geisha sia anche simbolo di un potere femminile che non teme giudizi.
La precisione giapponese
Se i cinesi li conosciamo come abili e innovativi nel mondo tecnologico, i giapponesi sono dei veri maestri nel mondo dei tatuaggi. Ogni disegno viene realizzato con la massima precisione perché il tatuaggio è considerato un qualcosa di sacro e profondamente tradizionale. I colori usati sono sempre molto vivaci perché servono a dare vigore al disegno, ma anche le linee non colorate devono essere ben definite. I tatuaggi giapponesi sono solitamente molto grandi perché devono rappresentare una storia e non soltanto un simbolo, ma negli ultimi anni si sono anche molto adeguati alle richieste di chi sempre più ha voluto scegliere un simbolo giapponese per tatuare il proprio corpo e quindi le varianti sono davvero innumerevoli.