La dilatazione del piercing, o stretching è quella pratica che mira ad allargare il diametro di un piercing. Viene praticato sempre dopo che la perforazione è stata fatta e il foro è ben cicatrizzato. L’obiettivo è quello di allargare talvolta in modo smisurato il buco e inserirci sei gioielli sempre più grandi. Questa pratica però può essere ovviata con l’uso di finti dilatatori.
COME FUNZIONA IL DILATATORE
Le zone soggette a dilatazione sono i lobi dell’orecchio, ma è possibile dilatare praticamente ogni tipo di piercing compresi labbra, naso, guance ecc. Ma come si pratica una dilatazione? E’ consigliato per chi vuole iniziare questa pratica, di avere un foro fatto con un ago da piercing perché avrà un diametro maggiore rispetto al classico foro sparato con la pistola. Si sarà quindi avvantaggiati nel processo di dilatazione, poiché si inizierà subito con misure più grandi.
La dilatazione inizierà poi usando dei piercing come i bilancieri o o i bilancieri circolari e se i passaggi vengono fatti con cautela si potrà utilizzare quasi subito utilizzando misure che vi consentono di dilatare appunto il lobo. Non abbiate fretta, se fate le cose con calma potete cominciare presto a utilizzare l’expander.
L’EXPANDER
Gli expander si trovano o i gioielleria o nei negozi adibiti proprio alla vendita di piercing se ne trovano di diverse misure, quella più piccola misura 1,6 mm, (adatta per iniziare con la dilatazione). Anche i materiali sono molteplici in commercio ma è sempre consigliato optare per expander in acciaio chirurgico e non materiali acrilici, ed inoltre non utilizzare spirali per la dilatazione del lobo. Tra i più utilizzati, troviamo anche i tunnel per i tessuti molli e i flesh tunnel per le cartilagini. Essendo igienici e molto facili da pulire sono preferibili ai dilatatori in cernit, legno od osso che al contrario aiutano la proliferazione dei batteri e assorbono i fluidi.
DILATATORI FINTI
Per chi vuole far finta di avere un dilatatore per piercing ma preferisce che la dimensione del suo foro rimanga quella iniziale sono stati inventati dei degli orecchini che imitano l’effetto del dilatatore; ovvero sono delle semplici sfere attaccate ad un asticella. Sono dei finti plugs anche a calamita e si trovano nei negozi di tatuaggi/piercing , o su internet nei maggiori siti di vendita online. Il loro prezzo si aggira intorno dagli 8/15 euro, di buona qualità che scongiurano allergie e infezioni.
COME SI DILATA UN PIERCING
Si parte sempre con una dilatazione di un 1 mm per volta ed aspettando minimo un mese per passare a una misura successiva. Ognuno reagisce in modo diverso alla dilatazione è bene eseguire una giusta preparazione che consiste:
1- Mettere crema idratante sulla zona e lasciare assorbire.
2- Prendere l’expander e infilarlo nel foro.
3- Spingere l’expander nel foro.
Bisogna andare a dilatare gradualmente così da non fare subire strappi alla pelle o sanguinamenti e per evitare qualsiasi tipo di infezione, è sempre meglio utilizzate della crema come la “gentalyn beta” per almeno una settimana. Se la zona si dovesse infiammare, gonfiare o presentarsi del pus bisogna togliere subito il dilatatore e curare la zona.
PRATICHE ESTREME
Esistono anche delle pratiche estreme di dilatazione che non usano minimamente il finto dilatatore: “Le pratiche più comuni per dilatare un foro non si fermano ai soli dilatatori, si usano anche pesi per fare estendere la pelle o metodi decisamente chirurgici da effettuare nello studio di un piercer esperto per evitare danni gravi ai tessuti. Con lo Scalpelling e il dermal punch si possono praticare incisioni che rimuovono parti di tessuto e permettono l’inserimento del gioiello scelto. Essendo una vera e propria operazione chirurgica, la guarigione dopo l’utilizzo di Scalpelling e dermal punch non è una passeggiata. La pratica più consigliata è quella tramite dilatatori e tunnel poiché riduce la possibilità di contrarre infezioni e minimizza i traumi e il dolore”.