I piercing a differenza dei tatuaggi possono essere pensati e “forati” in molte zone del copro, considerate anche “tabù” ma solo per il dolore che potrebbero comportare. Tra queste troviamo il piercing al capezzolo. Uno dei più affascinanti e scelti sia dagli uomini che dalle donne. Il motivo del tabù è abbastanza ovvio, si tratta di una delle parti più intime del nostro corpo, che non sempre e non con molta facilità, viene mostrato ad altri. (Almeno per quanto riguarda la donna). Il piercing al capezzolo negli ultimi anni è stato vittima di una vera e propria moda di trasgressività.
Il piercing al capezzolo è uno dei più piercing più antichi che ricordiamo. Lo troviamo soprattutto tra gli uomini nativi americani che lo utilizzavano come simbolo di forma e di abbellimento delle proprie parti del corpo. Mentre questa pratica per le donne era molto più diffusa in tribù come i Kabili, popolo dell’Algeria, che erano soliti abbellire i capezzoli delle giovani che andavano a sposarsi con gioielli di crescente complessità. Anche da noi in Europa questa pratica ebbe una certa diffusione in epoca Vittoriana, quando le scollature decisamente ampie lasciavano spazio a seni prosperosi che mostravano piercing ai capezzoli.
Ovviamente non aspettatevi una passeggiata quando andrete a forarvi il capezzolo. Si tratta di una zona molto delicata. Nella stragrande maggioranza dei casi il foro viene effettuato orizzontalmente, una procedura piuttosto rapida, che rende il tutto più sopportabile. E possibile però che ci siano delle conseguenze una volta effettuato il piercing.
Tra queste il rigetto. Capita nel caso in cui il foro al capezzolo venga effettuato troppo in superficie. Per questo è sempre importante affidarsi ad un professionista. Il piercing al capezzolo non deve assolutamente andare ad intaccare l’aureola e il grasso che compone il seno. In questi casi infatti cresce il pericolo di mastite, una pericolosa infezione dagli effetti particolarmente nefasti, che lascia ferite profonde e piaghe difficilmente guaribili.
Una domanda che molte donne si pongono è l’influenza che potrà avere questo genere di piercing su un futuro allattamento. Un piercing al capezzolo fatto in maniera errata, oppure un foro che è stato riperforato diverse volte, possono causare complicazioni per l’allattamento. Al contrario se la procedura è stata effettuata nel modo giusto, non esisterà nessun problema legato all’allattamento.
Leggenda narra che in molti hanno scelto questo tipo di piercing per ampliare il piacere sessuale. Si sa, i capezzoli sono una parte del copro già di per sè sensibile, con un foro e un piercing al loro interno, la sensibilità potrebbe aumentare e, allo stesso tempo, anche il piacere sessuale.
Come ogni piercing, anche al capezzolo, bisogna avere molta attenzione sulla cura una volta effettuato il foro. Il piercing al capezzolo può creare una porta di ingresso per i batteri e innescare una malattia nota come fascite necrotizzante. Una malattia molto rara che tende a svilupparsi in donne che soffrono di diabete oppure hanno un sistema immunitario molto debole. Un mito nato su questo tipo di tatuaggio è quelle che nelle donne, può essere causa di cancro al seno. Felici di dirvi che questa è una grandissima bufala. Studi scientifici hanno infatti dimostrato come non esistano collegamenti tra il piercing al capezzolo e il cancro al seno.
In ogni caso, quando si sceglie di forare questa delicata zona del corpo, è importante avere un ruolo attivo nella salute del seno.