Quando si parla di piercing al collo normalmente si fa riferimento alla nuca e non alla parte davanti, subito sotto al mento, molto delicata e difficile da forare. Sempre più di moda nel corso degli anni soprattutto fra i giovanissimi, il piercing al collo è diventato uno dei più apprezzati nel campo della body modification più estrema e alternativa. Oggi scopriremo di più su questo bellissimo piercing e su tutto quello che ne concerne.
Qualche informazione in più
Chiamato comunemente nape piercing è un surface, ovvero un foro che viene praticato su una parte piatta e anatomicamente meno predisposta ad accogliere un piercing. Per questa ragione deve essere trattato con molta cura e quando si decide di farlo nulla deve essere lasciato al caso. I piercing surface necessitano di un’attenzione ancora maggiore rispetto ai piercing tradizionali e quello sul collo non fa eccezione.
I problemi
Il fastidio maggiore del nape piercing è che presenta innumerevoli problemi anche da guarito. Gli abiti possono sfregare contro il piercing causando fastidi ed irritazioni. Anche la doccia deve essere fatta con estrema attenzione. Insomma, prima di decidere di fare questo piercing bisogna valutare se ne vale davvero la pena dato che la possibilità di pentirsi della propria scelta è abbastanza alta.
I rischi
Sempre prima di valutare se farlo o no è utile essere consci dei rischi che si corrono. Il principale legato a questo particolare tipo di piercing è il rigetto; il collo è una zona delicata, molto incline a rifiutare corpi esterni. Le possibilità di rigetto si aggirano intorno all’80%, una percentuale di gran lunga superiore a quella dei piercing classici. In secondo luogo è soggetto ad infezioni che possono manifestarsi di diverse intensità.
Le precauzioni
Per fare in modo che il piercing non si infetti causando dolore e l’immediata rimozione del gioiello bisogna seguire alcuni accorgimenti. Il primo passo per evitare tutti i rischi legati al piercing al collo è recarsi in uno studio specializzato con alle spalle anni di esperienza. In questo modo si potrà essere certi della pulizia della sala e dei materiali, fattore molto importante per prevenire qualunque tipo di infezione e malattia. Un altro aspetto da valutare con attenzione è quello della propria igiene, il piercing deve essere disinfettato ogni giorno con soluzione salina pulendo bene tutta la zona, i fori e il gioiello. Il suo tempo medio di guarigione varia dai 5 ai 6 mesi ma anche dopo questo lasso di tempo bisogna comunque trattare il piercing con cura, le infezioni possono venire anche a distanza di tempo da quando è stato fatto.
Dolore
Nonostante i molti svantaggi che presenta, il piercing al collo non è particolarmente doloroso. Bisogna ricordare, però, che il dolore è un fattore soggettivo e ognuno lo percepisce in maniera diversa ma, in linea di massima, le testimonianze di chi lo ha fatto sono unanimi.
Una variante del piercing al collo: il microdermal
Se si desidera il piercing al collo ma non si vogliono correre tutti i rischi che comporta il microdermal potrebbe essere la soluzione adeguata. Esso consiste in una piccola piastrina posizionata sottopelle collegata ad un perno a vite nel quale viene inserito un gioiello, di solito una pallina metallica o un brillantino. Sottoporsi a questa pratica è più sicuro e anche la fase di guarigione presenta meno problemi. In questo modo è possibile emulare un piercing surface applicando due microdermal vicini, posizionati orizzontalmente sul collo. Bisogna ricordare comunque che, anche se il microdermal è meno rischioso, è bene prestare molta attenzione quando ci si lava e quando si indossano dei vestiti. Anche la pallina di questo piercing semipermanente potrebbe saltare con movimenti bruschi e poco delicati.