Piercing e tatuaggi sono un ottimo modo per provare a valorizzare la parti più belle (o quelle che più ci piacciono!) del nostro corpo. Per questo, il bridge piercing è notoriamente considerato il piercing ideale per chi vuole puntare sugli occhi o sulla forza magnetica del suo sguardo.
Cos’è il bridge piercing?
Per chi non lo sapesse, si tratta di un surface piercing realizzato nella parte superiore del viso, quella in cui il naso si unisce con la fronte. Il bridge piercing, in altre parole, riempe quella “fossetta” che si trova all’estremità del naso e che separa i due occhi.
Una curiosità che (forse) non tutti sanno sul bridge piercing…
Una piccola curiosità? Qualcuno, i più esperti del settore, potrebbero riferirsi al vostro bridge piercing come “Erl” (o “Earl”). La ragione? Era il nome del primo cliente che chiese a uno studio di farsi realizzare un bridge piercing: Erl van Aken.
Chi può farsi un bridge piercing?
Quanto all’idea che il bridge sia un piercing adatto soprattutto alle donne, va smentita. È vero, infatti, che il bridge piercing sottolinea lo sguardo e sul viso femminile può diventare un forte strumento di seduzione. Anche gli uomini, però, potrebbero puntare sul bridge per aggiungere carisma al loro sguardo.
Quanti tipi di bridge piercing?
Nella sua versione più classica, il bridge piercing è posizionato in orizzontale. Per chi voglia osare di più, però, l’ideale è un bridge piercing verticale, cioè un foro surface allineato all’altezza degli occhi o, più su, sulla fronte. Al bridge piercing verticale, tra l’altro, c’è chi attribuisce un importante significato simbolico dal momento che è realizzato in generale in corrispondenza del terzo occhio, veicolo di visione profonda e conoscenza secondo la cultura buddista.
Come scegliere il gioiello per il bridge piercing?
A secondo di “come” farete realizzare il vostro bridge piercing, poi, dovreste scegliere il gioiello che fa più per voi. Per i bridge piercing orizzontali si usano generalmente le barrette, sia in dritte che in versione curva “a banana” e, ovviamente, con assoluta libertà di scelta per quanto riguarda colori e forme delle estremità. Una volta che il piercing sarà guarito bene, però, si potranno osare anche anelli e cerchietti. Chi ha optato per un bridge piercing orizzontale, invece, dovrebbe prestare più attenzione alla scelta del gioiello che dovrà rispettare rigorosamente gli standard igienico-sanitari ufficiali.
Cosa si rischia con un bridge piercing?
Quello che spesso non si prende in considerazione prima di farsi realizzare un bridge piercing, infatti, è che trattandosi di un surface piercing, un piercing cioè sottopelle, si può andare incontro anche a problemi molto gravi. Non a caso, il bridge piercing è uno dei piercing che richiedono maggiore cura e maggiore attenzione nella fase di guarigione.
Il rigetto
Uno dei problemi a cui va più spesso incontro chi vuole farsi realizzare un bridge piercing è quello del rigetto. Secondo delle stime, almeno il 70% di bridge piercing (e non importa, in questo senso, che siano orizzontali o verticali) rischiano di essere rigettati, perché riconosciuti dal nostro organismo come corpi “estranei”. Il rigetto di un bridge piercing, per quanto assolutamente trattabile, può essere particolarmente fastidioso o richiedere dei tempi di guarigione anche particolarmente lunghi. Per di più, può causare brutte cicatrici e sicuramente rende impossibile (o quantomeno difficile) da rioperare la zona coinvolta.
Lo strabismo
Una delle altre preoccupazioni riguardo al bridge è che possa causare strabismo. Normalmente, infatti, i nostri occhi mirano il punto luce più vicino. Se il gioiello riflette la luce, insomma, le pupille potrebbero trovarsi a convergere verso un punto innaturale, causando danni anche permanenti. Per scongiurarli, però, basta assicurarsi che il gioiello sia in posizione e ad altezza corretta.
Chi scegli un bridge piercing, insomma, dovrebbe essere particolarmente motivato. E non aver paura né del rischio, né del dolore. In compenso? Potrebbe guadagnarne uno dei piercing più apprezzati dagli “addicted” e che è spesso considerata una vera e propria opera d’arte – in tema di body modification, s’intende.