Il motivo tribale è uno dei più scelti e visti nel mondo dei tatuaggi e ovviamente non è un caso. Le tribù più antiche hanno sempre usato i tatuaggi per interpretare segni divini, profezie e personaggi virtuosi, come se la proprio pelle fosse un grande album adatto a raccontare storie. Tatuaggi particolari e ovviamente antichi sono un ottimo connubio per spingere la gente a sceglierli anche a distanza di centinaia di anni.
Con il passare del tempo e la civilizzazione delle tribù, i tatuaggi tribali hanno perso parte del loro autentico significato, ma continuano a essere dei simboli facilmente riconoscibili e soprattutto molto suggestivi. Certo è che una persona che decide di tatuarsi un disegno tribale, sceglie anche la loro storia e di conseguenza gli attribuisce un significato particolare in base alla parte del corpo che va a decorare.
Il tatuaggio sul viso
Il tatuaggio tribale più eccentrico è quello facciale, non per la sua particolarità nel disegno, ma perché il viso non è solitamente il posizionamento migliore da scegliere, sia per la vistosità del tatuaggio e la decurtazione delle espressioni del viso (non si tratta di avere un bel tatuaggio o un brutto tatuaggio, ma di nascondere le emozioni facciali), sia per il dolore provocato dagli aghi che vanno a incidere una zona tanto ricca di terminazioni nervose quanto povera di strati di grasso. Il termine “insolito” si sposa bene con un tatuaggio così “particolare” nel suo genere.
La storia dei tatuaggi sul viso
La scelta di un tatuaggio tribale sul capo era sicuramente di stampo eccentrico, perché al di là del significato, il tatuaggio aveva il compito di “presentare” la persona, come una sorta di bigliettino da visita in bella vista. I tatuaggi tribali nascono con l’obiettivo di evidenziare la status sociale all’interno della stessa tribù, ma anche quello di testimoniare il coraggio dei guerrieri e dei più valorosi, e quale prova di coraggio è maggiore di aghi che si muovono attorno ai nostri occhi o vicino la bocca? I tatuaggi facciali sono per lo più delle incisioni e non dei disegni perché si tende sempre a porre in rilievo il simbolo in questione, e anche se il più delle volte risultano indecifrabili, sono sempre tatuaggi legati alle tradizioni popolari più antiche.
I tatuaggi facciali femminili
A proposito di bigliettino da visita, soprattutto nella tribù Maori iniziò sin da subito a svilupparsi l’idea che lo status sociale delle donne dovesse essere ben visibile a tutti per due ovvie ragioni: evitare equivoci tra gli uomini e impedire quindi che più di uno si battesse per conquistare la stessa ragazza, e conferire la giusta dignità alla figura femminile, che poteva essere così trattata da signora o da signorina. I Maori infatti iniziavano a tatuare le donne a partire dall’orecchio per poi estendere il tatuaggio sul mento o sulla fronte per testimoniare appunto il matrimonio o la maternità, cioè tutti i cambiamenti significativi nel mondo femminile.
Consigli pratici per tatuaggi sul viso
Il primo consiglio è semplice: pensateci bene! È vero che i laser possono cancellare il tatuaggio, è vero che il dolore è soggettivo, è vero che se lo si fa con convinzione magari non ci si pente, ma perché scegliere proprio il viso quando si ha a disposizione tutto il resto del corpo? Non è un problema solo di eccentricità, ma i tatuaggi facciali finiscono inevitabilmente per cambiare il proprio corpo e sono quasi certamente i tipo di tatuaggi più invasi. Una cosa è certa però: il vero amante dei tatuaggi può usare il proprio viso per elogiare la sua passione, donare davvero il suo corpo alla body art e dimostrare coraggio, estrosità e sicurezza senza aprir bocca.