Nelle oltre mille isole della lontana Polinesia, a nord della Nuova Zelanda, vivono delle tribù di oltre 700 mila persone, dal fisico prestante e dalla carnagione bruna, i Maori. Il nome Maori significa normale perché tendeva a contrapporsi a quello degli invasori inglesi, ma di “normale” hanno ben poco. Non è ovviamente un discorso razzista, anzi, è un dato di fatto davanti a una tribù così ricca di folclore, costumi, leggende e memorie; tutti ricordiamo la stravagante danza con cui la nazionale di rugby neozelandese inizia le partite no?
Una delle tradizioni più importanti e caratteristiche dei Maori è quella dei tatuaggi, un vero e proprio simbolo della loro civiltà dai grandissimi significati. La prima particolarità di questi tatuaggi è che non hanno fine. Non si tratta di decorare il proprio corpo con diversi disegni, sebbene ognuno con un proprio senso, ma è un unico tatuaggio che si estende con l’allungarsi con la vita della persona, che cresce con le sue emozioni e si evolve, come a descrivere una storia.
LA STORIA DEL TATUAGGIO MAORI
Il tatuaggio rappresenta per i Maori un rito di passaggio dall’infanzia all’età adulta, non è infatti un vezzo estetico, ma un rito sacro. Si inizia con il dipingere il volto, considerato lo specchio dell’anima, e si continua nel resto del corpo arricchendo il tatuaggio di nuovi disegni ogni qual volta accade nella propria vita un evento importante e degno di essere ricordato. I tatuaggi maori coinvolgono tutta la popolazione e, sebbene in modalità diverse, si trovano indifferentemente sul corpo maschile e femminile.
IL SIGNIFICATO
Il primo tatuaggio nella cultura maori è il moko e cioè il tradizionale tatuaggio sul viso, un disegno che tutti i guerrieri usano per raccontare la propria storia, ogni segno infatti rappresenta un particolare avvenimento. Il moko è quindi una dimostrazione di valore e coraggio ed è appannaggio degli appartenenti alla tribù che si sono distinti in guerra. Il corrispettivo femminile è invece un segno sul mento che serve ad indicare l’appartenenza della donna al suo uomo. La più grande dimostrazione dell’enorme valore che i Maori attribuiscono a questi tatuaggi, è il fatto che soltanto ai membri della tribù è concesso tatuarsi un moko, tutti gli altri invece possono scegliere un simbolo kirituhi. Il kirituhi è un tatuaggio meno mistico e quindi può farlo chiunque, ma è un simbolo altrettanto importante perché rappresenta la rinascita spirituale.
I DIVERSI TIPI DI TATUAGGI
I tatuaggi maori possono essere divisi in due grandi categorie a seconda del loro significato: gli Enata e gli Etua. Gli Enata vengono utilizzati sia per rappresentare esperienze di vita, sia per dichiarare il proprio stato sociale, infatti possono essere arricchiti con diversi simboli proprio per simboleggiare il matrimonio, la nascita di un figlio ecc. Un tatuaggio Enata invertito rappresenta invece un nemico. L’altra categoria è quella degli Etua e racchiude tutti i simboli religiosi e spirituali e rappresentano onore.
I SIMBOLI
I tatuaggi maori, proprio perché senza fine, offrono una varietà di simboli enorme, ognuno con una propria storia. Vediamone alcuni:
- Ascia: simbolo della forza e dell’autorità;
- Amo da pesca: simbolo di fortuna;
- Conchiglie: simbolo di protezione e intimità;
- Felce: pianta simbolo della Nuova Zelanda, rappresenta la vita, un nuovo inizio, ma anche una crescita personale;
- Fenice: simbolo di rinascita;
- Mare: è considerato il simbolo dell’aldilà, ma spesso viene anche utilizzato per riempire gli spazi vuoti;
- Punte di lancia: simboli di coraggio, usati in coppia con altri disegni rappresentano il percorso dei guerrieri;
- Sole: simbolo di ricchezza il cui sorgere rappresenta un rinnovamento;
- Stella: simbolo di una meta da seguire, un obiettivo.
Ci sono poi gli animali:
- Anguilla: simbolo di avversità o malattie;
- Balena: simbolo di ricchezza e di famiglia se affiancate dai cuccioli;
- Canguro: simbolo di resistenza ed equilibrio;
- Carpa: simbolo di coraggio e perseveranza;
- Cavalluccio marino: simboleggia il rapporto con il mare;
- Delfini: simbolo di gioia e allegria;
- Gabbiano: simbolo di libertà e di collegamento tra passato e futuro;
- Geco: animale considerato magico in Polinesia, è il simbolo di rigenerazione e sopravvivenza;
- Granchio: simbolo di protezione;
- Libellula: simbolo di eleganza;
- Lucertola: simbolo di guida per il viaggio degli sciamani;
- Manta: simbolo di protezione e bellezza;
- Rondine: simbolo di fedeltà;
- Serpente: secondo la tradizione è capace di comunicare con gli Dei e ha poteri curativi;
- Squalo: simbolo di forza e di capacità di adattamento;
- Tartaruga: simbolo della famiglia, fertilità e legame con la propria terra.
Infine i simboli prettamente legati alla cultura maori:
- Croce marchesiana: simbolo di equilibrio tra gli elementi;
- Denti da squalo: simbolo di potere e ferocità;
- Kena: rappresenta l’eroe delle isole Marchesi, simbolo di un forte guerriero;
- Percorso di Kamehameh: simbolo di un percorso molto impegnativo intrapreso o da intraprendere;
- Taniwha: esseri mitologici che vivono in corsi d’acqua pericolosi e rappresentano i guardiani delle persone;
- Te Manaia: altra creatura mitologica rappresentata con la testa di uccello, il corpo umanoidi o e al coda de pesce, simbolo di equilibrio tra terra, mare e aria;
- Tiki: figure umanoidi che rappresentano uno spirito di fertilità.