E’ uno dei tatuaggi più irriverenti del momento e assolutamente legato ad una cultura ben lontana dalla nostra. Quello di cui parliamo oggi è un tatuaggio che pian piano ha preso prepotentemente parte del corpo di chi ama tatuarsi significati mistici e allo stesso tempo unici: le maschere. Il tatuaggio che rappresenta una maschera può essere collegato, rimanendo in Europa alla maschera teatrale di scena o, se ci vogliamo spostare in occidente alle maschere giapponese e tribali. Cosa rappresenta un tatuaggio maschera? Oggi lo vedremo insieme.
Sappiamo che una maschera è un’immagine artificiale che si indossa per coprire l’intero viso o solamente gli occhi. In Italia queste maschere fanno parte di molte culture diverse. Al nord troviamo Venezia, con il suo carnevale e le sue splendide maschere, al sud c’è la famigerata maschera di Pulcinella a Napoli. La maschera veniva utilizzata sin dalla preistoria per le cerimonie, riti religiosi, rappresentazioni teatrali e feste popolar.
Si può dire che la maschera viene utilizzata come un costume, in segno di festa e divertimento, anche per rappresentare qualcun’altro in quel preciso istante, vengono utilizzate in tutto il mondo e ovunque mantengono il loro potere e il loro mistero, sia per chi le indossa sia per chi le osserva. Sapete che esiste la maschera più antica del mondo? Ebbene questa maschera risale a cinquemila anni fa è sumera e prende il nome di Warka. Questa maschera rappresenta il volto della dea dell’amore Inanna ed è stata ritrovata in Iraq solo nel 2003.
In antichità a Roma il termine persona significava maschera e si riferiva a tutti i cittadini romani. Un cittadino di Roma poteva dimostrare il proprio lignaggio attraverso le maschere funerarie degli antenati. Anche i giovani nei loro riti di iniziazione dall’età da bambino a quella adulta, erano protetti dallo sguardo delle maschere degli antenati.
Le maschere in tema religioso e di iniziazione non hanno caratterizzato solo giovani romani, ma hanno interessato cultura di vari popoli. La loro funzione può essere magica o religiosa, possono apparire in riti di passaggio o come trucco in alcune forme di teatro, possono ricoprire il volto di un penitente oppure presiedere in cerimonie importanti, si utilizzano con funzione sciamanica per entrare in contatto con gli spiriti, possono essere pericolose oppure avere funzioni protettive.
Gli Egizi utilizzavano le maschere ai funerali, su ogni sarcofago delle mummie veniva scolpita una maschera con l’immagine del defunto. Mentre la maschera teatrale Greca, simbolo del teatro, è sicuramente tra le più famose. Si tratta delle due maschere della tragedia e della commedia, una che piange e l’altra che ride.
Le maschere però le ritroviamo anche sotto forma di tribali, seguendo la cultura Polinesiana e anche in Giappone con colori più folkloristici.
Ad oggi sappiamo che il significato letterale della parola maschera resta nel mistero e che ad ogni cultura tradizione popolare può essere associata una maschera che rappresenti il bene il male. Insomma, ad ognuno il suo.
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