Il tatuaggio del filo spinato all’apparenza può avere un impatto abbastanza violento su chi guarda: infatti lascia subito pensare a malessere fisico e/o psicologico. Eppure, al di là del primo impatto, il filo spinato può rimandare a significati diametralmente opposti: può volere comunicare aggressività ma anche voglia di lasciarsi alle spalle un periodo negativo. È un tipo di tatuaggio adatto sia agli uomini che alle donne e può venire rappresentato, secondo gli stili più disparati, in diverse parti del corpo umano. Proviamo ora a ripercorrere la storia che si nasconde dietro questo particolare disegno.
Origini e significato del tatuaggio del filo spinato
Il filo spinato viene inventato attorno alla fine del 1800 ed inizia a venire utilizzato tanto dai civili (ad esempio per effettuare recinzioni di pascoli e/o terreni agricoli) quanto dai militari (sarebbe diventato fondamentale per proteggere le trincee fino al perfezionamento dei carri armati).
Come tatuaggio si diffonde innanzitutto all’interno delle prigioni russe e poteva avere diversi significati a seconda delle caratteristiche e/o della parte del corpo che andava ad occupare: il numero di punte poteva indicare il numero di anni a cui era condannato il singolo detenuto, mentre la sua presenza su una fronte poteva indicare una condanna a vita.
Nell’immaginario collettivo il tatuaggio del filo spinato ha diversi significati, che rimandano ai concetti guerra e dolore, ma anche di speranza, fede, salvezza. Può rimandare in maniera metaforica alla corona di spine indossata da Gesù Cristo e quindi ai concetti di sofferenza e sacrificio. Può venire rappresentato da solo o unito ad altri elementi quali teschi e/o animali (farfalle, uccelli ecc.).
Nelle foto appare evidente come l’unione del filo spinato ad altri elementi possa andare a rafforzare o affievolire alcuni significati: la presenza dei teschi rimanda in maniera abbastanza evidente all’aggressività, quella delle piastrine lascia pensare al dolore della guerra, mentre il cuore stilizzato lascia immaginare una maggiore dose di ironia e leggerezza. Volendo generalizzare potremmo andare a pensare che questo tipo di tatuaggio, al di là della sua valenza puramente estetica, può volere rimandare a:
- La voglia di mostrare a tutti un particolare aspetto duro/violento di se stessi.
- La voglia di ricordare un evento doloroso, che la lasciato il segno sulla propria pelle (spesso e volentieri al filo spinato vengono associate piccole gocce di sangue, per simulare una sua reale presenza sulla pelle).
- La voglia di lasciarsi alle spalle una realtà opprimente o che comunque ha creato in noi disagio fisico e/o emotivo.
Dove e come tatuare il filo spinato
Le aree più comuni in cui viene effettuato questo tatuaggio sono i polsi e le caviglie, dove il filo spinato va a comporre una specie di braccialetto o cavigliera. Altri scelgono di inserirlo sul collo per trasformarlo in una sorta di collana o nastro.
Detto ciò ovviamente non esistono vincoli e tutto sta alla fantasia e alla volontà di chi sceglie di farsi tatuare: il filo spinato più infatti venire inserito bene o male dappertutto e come già detto, a seconda degli elementi a cui viene associato, può trasmettere sensazioni di ogni genere. Si può optare per uno stile traditional e addirittura esasperare la forma del filo fino a dargli un aspetto più fumettoso oppure si può scegliere una rappresentazione più realistica; si può giocare col colore oppure mantenere una tinta nera. In fin dei conti si può usare il filo per sostituire una più tradizionale linea andare a comporre qualunque tipo di forma. Di seguito una piccola gallery di splendide rappresentazioni su corpo del filo spinato, che, come potrete vedere, trasmettono sensazioni diametralmente opposte.